Fiordo di Furore
Caratteristico percorso, a valenza sia storica che geologica, che, per gradinate e stradine, attraversa lo sparso abitato di Furore e giunge al suo "fiordo", per ammirarne la bellezza naturale e per visitarne il caratteristico borgo marinaro e gli antichi opifici ad acqua.
• Lunghezza: 1,5 Km
• Tempo di percorrenza: 1 h
• Punto di partenza: Piazza Generale Avitabile, S. Lazzaro o Piazza Paolo Capasso, Bomerano
Informazioni su valori e punti di interesse
Lungo la discesa attraverso Furore si cammina tra campi terrazzati, per lo più a vigna e a limoneto, strappati con tenacia alla ripida orografia del luogo. Qua e là si presentano esempi della tipica architettura amalfitana (case con loggiati a fornice e con coperture a volte estradossate), mentre si ammira il promontorio del Capo di Conca e la sagoma del Cilento al di là del Golfo. Superata il casale Porpora e avviandosi a scendere nella profonda e stretta gola terminale del Rio Penise, si comprende perché fu battezzata Schiato; termine di origine greca (da skiatos) che significa frattura, confine. Le sue pareti a picco la fanno sembrare davvero uno spacco dovuto a un improvviso movimento tettonico (mentre, in effetti, è frutto di lenta erosione fluviale; in passato rappresentava davvero un confine invalicabile prima che l'ardito ponte della Statale costiera riunisse le opposte sponde.
Le ultime rampe di scale, prima di giungere al fondo, passano nel suggestivo borgo marinaro di Marina Furoris, che incanta per le linee semplici ma eleganti delle varie casette, nonché per il modo in cui esse si accostano una all'altra; quasi "accucciate" nell'angusto spazio che qui offriva la roccia. A due passi dalle case vi è la battigia; penetrata nella gola a seguito del sollevamento del livello marino, avutosi dopo l'ultima glaciazione. Inoltrandosi verso terra, infine, si possono visitare la cappella rupestre di S. Caterina d'Alessandria, protettrice dei mugnai e gli antichi opifici ad acqua (tre mulini e due cartiere), che sono stati da poco restaurati e musealizzati.
Informazioni sul percorso
Raggiunta la località Tuoro (periferia Sud Ovest di S. Lazzaro) si prende la traversa asfaltata che scende a tornanti sul fianco del canyon del Penise-Schiato. Terminato l'asfalto, si prosegue dritto, con il comodo sentiero (noto anche come Sentiero Abu Tabela) che cammina alla base della parete rocciosa. Dopo circa 700 m si giunge al fondo della gola e, nei pressi dei ruderi di un antico mulino, si valica con un salto lo stretto alveo roccioso del rio. Passati sull'altro lato, si cammina in quota fino a giungere alle prime case di Furore (località Pino). Qui il sentiero diventa una rotabile asfaltata che va seguita fino a sbucare sulla Provinciale che da Agerola scende ad Amalfi. Giunti all'incrocio via Lamaro, si prende la gradinata che porta alla Chiesa di S. Michele; lungo il percorso si interseca più volte la Provinciale. Si segue la gradinata fino a località le Porpore, si interseca la rotabile e, presso la spalla Ovest del ponte sul "fiordo" di Furore, si prende la gradinata che scende alla spiaggia che è al suo fondo (Marina di Furore).
Per il rientro ad Agerola ci si può avvalere delle corse SITA per Amalfi e, qui giunti, di quelle per Agerola.