top of page

Monte San Michele

Un'ascensione, consigliata per escursionisti esperti, che porta sulla vetta più alta della Provincia (1444 m) da cui si apre una vista a 360 gradi sulla Campania, dopo un percorso ricco di valenze geologiche, botaniche e storiche.

Lunghezza: 5,5 Km circa

• Tempo di percorrenza: 3 h 30 m

• Punto di partenza: via Locoli, Pianillo

Informazioni su valori e punti di interesse

La parte iniziale del percorso attraversa castagneti e boscaglia mista a caducifoglie, mentre alle spalle abbiamo una bella panoramica sulla Conca di Agerola. Giunti sullo spartiacque, dove è possibile incontrare fioriture di garofanini selvatici, il panorama si apre anche verso Nord, mostrandoci la Conca di Pimonte, la Piana del Sarno e l'inconfondibile sagoma del Vesuvio. Il tratto che sale lungo il fianco settentrionale del Tre Pizzi passa su strati di calcare marino del Cretacico e mostra una vegetazione molto contrastante con quella del lato meridionale. Invece dei lecci, qui dominano i faggi; alcuni dei quali secolari. Alla grotta dell'Acqua Santa si lega una leggenda altomedievale, secondo la quale qui si era stabilito il demonio, ma ne fu cacciato dall'Arcangelo S. Michele; con tre lunghi salti il diavolo superò i monti e si gettò nel golfo di Salerno, mentre l'Arcangelo, a memènto di quella vittoria, trafisse con la spada la roccia e ne fece scaturire la sorgente.
Nel VII secolo, queste cime videro i romitaggi di S. Antonino (ora patrono di Sorrento) e di S. Catello (patrono di Castellammare di Stabia). Proprio in cima al Molare essi edificarono un tempietto dedicato a S. Michele, distrutto dalle ingiurie dei secoli e ricostruito nel Novecento, su una cima tra qui e il Monte Faito.
Clou dell'escursione sono gli splendidi panorami che si godono dalla vetta raggiunta: in basso, a Sud, abbiamo Positano con il suo golfo e le isolette de Li Galli; verso occidente, tutta la Penisola Sorrentina e Capri; a Nord, tutto il Golfo di Napoli, con le sue isole ed il Vesuvio; verso oriente, infine, le altre cime dei Monti Lattari. Ma se l'aria è limpida, il panorama è molto più ampio ed abbraccia dai monti di Gaeta - Formia sino al Cilento meridionale (Monte Bulgheria), passando per le sagome azzurrine del Matese, del Taburno - Camposauro, dei monti di Nola, Avella e Sarno, dei Monte Picentini e dei massicci degli Alburni e del Cervati.

Informazioni sul percorso

Il sentiero parte da via Locoli, poco prima del Macello, ove si ha un piccolo spiazzo con un traliccio. Qui si imbocca a destra un viottolo in salita e si superano delle abitazioni ed una successione di stalle e terrazzamenti. Si continua a salire lungo la mulattiera che dopo circa 1km porta sullo spartiacque tra Agerola e Pimonte, in località Crocelle (quota 1002 m). Qui si svolta a sinistra, seguendo per 700 m circa un sentiero tra castagneti. In prossimità di un piccolo bivio, delimitato da una grande roccia con segnaletica in rosso, si svolta a destra. Si percorre ora il versante Nord del Monte S. Angelo a Tre Pizzi, lungo il "Malo Passo", tenendosi sempre a sinistra e trascurando le piccole deviazioni che scendono dalla mulattiera principale. Dopo 1 km circa, oltrepassato un tratto costeggiato da passamano in legno, il sentiero si fa poco evidente sulla scarpata rocciosa; si seguono i segnavia apposti prima sui tronchi d'albero e poi sulla roccia. Dopo un breve tratto in salita, ci si immette in un sentiero più ampio e - dopo altri 200 m circa - si presenta un bivio ove si svolta a sinistra (sentiero in salita sotto grossi faggi). Superata la grotta in cui scorga la sorgente dell'Acqua Santa, e proseguendo sulla gradinata a zig zag, si incontra un bivio a destra che porta alla Croce della Conocchia (panoramico sperone occidentale del Tre Pizzi verso cui, volendo, è possibile fare una piccola deviazione). Senza deviare al predetto bivio, si perviene poco oltre a un caratteristico passaggio tra le guglie rocciose, che marcano il crinale tra i versanti Nord e Sud del massiccio. Tenendosi a sinistra, si raggiunge la base del cosiddetto "Molare" (alias Monte S. Michele, cima massima del massiccio), sulla cui cima si può salire per una ripida gradinata in roccia.

hotel risorgimento

via Antonio Coppola 115, Agerola (NA)
bottom of page